Una strana scoperta: l’energia vibrazionale del pensiero influenza la materia
L’aspetto cruciale del metodo TMP fa riferimento espressamente al Principio d’indeterminazione di Heisenberg e alla Teoria delle super stringhe . A vent’anni di distanza dal fondamentale lavoro di Einstein, si è verificata un’altra rivoluzione nel modo di concepire il mondo, altrettanto sconvolgente quanto quella di Einstein.
Cominciò con due dei primi esploratori del mondo dei quanti, il fisico danese Niels Bohr e il suo allievo Werner Heisenberg.
Bohr e Heisenberg studiarono il misterioso comportamento di queste minute particelle subatomiche e si accorsero che, dopo aver guardato in profondità nel cuore degli atomi, queste “particelle indivisibili” non assomigliavano affatto a piccoli sistemi solari in miniatura come si era pensato fino a quel momento.
Si trattava di qualcosa di più complicato: erano più che altro dei minuscoli pacchetti di possibilità.
Ogni particella subatomica non sembrava esistere come oggetto solido e stabile, bensì come potenzialità di una qualsiasi delle sue possibili forme. Il Principio di indeterminazione di Heisenberg afferma che non è possibile misurare tutte le proprietà di una particella subatomica allo stesso tempo.
Se si registrano le informazioni sulla posizione di un protone, ad esempio, non è possibile registrare la sua velocità o la sua traiettoria; se invece se ne rileva la velocità, la sua precisa posizione sfugge.
Il lavoro di Bohr e di Heisenberg, suggeriva che nella sua forma fondamentale, la materia fisica, in realtà, non è ancora nulla. Secondo questa nuova scoperta, a livello subatomico, la realtà non è composta da sostanza solida, ma da campi di possibilità: ogni oggetto reale, in sostanza, non è un vero e proprio oggetto, ma più che altro la somma di una serie di schizzi o di idee di quell’oggetto.
Una particella, anche quella sonora, assume il carattere specifico di un qualcosa di materiale (in termini scientifici, le sue proprietà collassano in uno stato singolo) solo quando viene misurata e osservata. Questa è la parte veramente strana della scoperta:l’atto dell’osservazione, influenza il comportamento delle particelle.
Ogni volta che gli scienziati cercano un elettrone, l’elettrone appare proprio nel punto in cui gli scienziati si aspettano di trovarlo. E non importa se la persona che effettua l’osservazione è uno scienziato o un venditore ambulante. Anzi, la scoperta più bizzarra che si è fatta, è che la mera intenzione di misurare le particelle, anche senza effettuare l’atto in sé, influisce sulla particella in questione.
Improvvisamente la soggettività, l’azione della coscienza su un frammento di materia, è diventata una componente essenziale della più profonda natura della realtà. Questa scoperta scientifica è di fondamentale importanza quindi nel metodo perché implica l’INTENZIONE dell’operatore musicoterapico che materializza il fenomeno e desidera che si realizzi una determinata azione-reazione attraverso il suono che emette, oltretutto, secondo i principi della Cimatica.
I suoni o i brani musicali suonati dal vivo nel metodo TMP si distinguono in due grandi categorie: Vibrazioni Energetiche d’Amore (VEA) e Vibrazioni Energetiche di Paura (VEP). Tutte le composizioni musicali dalle più colte alle più elementari scaturiscono da un’intenzione, immagine o pensiero vibrazionale rientrante in uno di queste due concezioni opposte: Amore o Paura.
La musica o il suono pauroso è quello che determina una separazione, aggredisce, attacca, reagisce, difende, annienta, trattiene, chiude. La musica o il suono d’amore unisce, risana, dona, agisce, crea, comprende, apre e lascia scorrere.
La vita dell’uomo è caratterizzata quindi da questi due differenti approcci vibratori-intenzionali che condizionano la qualità dell’agire, del sentire e del pensare.
Spetta all’operatore musicoterapico quindi scegliere le vibrazioni positive ed utilizzare quelle negative come spinta al cambiamento migliorativo.